Animatronic è il nome del nuovo progetto di Luca Ferrari (batterista dei Verdena) nato “per gioco” a seguito di alcune jam sessions con i musicisti Luca Terzi (chitarra) e Nico Aztori (basso). Un diletto sfociato in un album di 15 brani registrato in presa diretta da Alberto Ferrari, presso l’Henhouse Studio, e pubblicato l’8 Novembre sotto etichetta La Tempesta Dischi.
Risultato? Un lavoro fuori dagli schemi e lontano dai tempi.
Rec (titolo del disco) è un vortice esplosivo di sonorità che trova radici nelle melodiche trame prog dei seventy, nella forza esplosiva dell’hard rock, nelle cavalcate metal anni ’80, nelle geometriche linee math connotate da una pulizia quasi di tipo militare, nelle incursioni jazz, negli sprazzi di genialità funky e chi più ne ha più metta. Una sperimentazione senza etichette, ordinata, pungente ed intelligente che genera un flusso costante di energie positive.
Luca Ferrari non è nuovo in quanto a progetti paralleli. Lo scorso anno ci aveva deliziato — e distolto dal pensiero di rivedere i Verdena su un palco — con i Dunk, la superband orchestrata insieme ai fratelli Giuradei e Carmelo Pipitone (Marta sui Tubi). In quella occasione le aspettative furono ripagate da un lavoro coraggioso e da concerti di altissima qualità.
La forza esplosiva di un live degli Animatronic
La curiosità di vedere all’opera gli Animatronic dunque era tanta e giustificata dai precedenti.
Nei giorni antecedenti il concerto avevo pregustato in cuffia quello che sarebbe avvenuto sul palco di lì a breve. Mi sbagliavo di grosso. Un viaggio tutt’altro che simulabile col pensiero.
A Napoli, il trio sardo-bergamasco si presenta compatto nella forma, speciale nella sostanza. Niente ammiccamenti ai presenti, zero ritualità e sudore a profusione. Come a dire: occhio guys, non vi diamo tregua. Lottate con noi, non provate a fermarci!
Insomma, quello che ti aspetti date le premesse. Un vis à vis onesto, senza maschere e convenevoli di genere. L’esperienza live (dimensione ideale degli Animatronic) è un fattore complementare e necessario all’ascolto per immergersi del tutto nelle intenzioni del disco. L’essenza di un progetto quasi interamente strumentale si racchiude nell’irruenza comunicativa della batteria di Luca Ferrari, metronomo impeccabile, leader silenzio e guida spirituale di un basso complice ed attento ed una chitarra compagna fedele e sincera.
Ce le hanno suonate di santa ragione questi tre signori qui, tutte d’un fiato, dalla prima all’ultima nota. Un’ora e venti circa farcita da sonorità avvolgenti e immaginifiche – o generatrici di immagini fiche, se vi piacciono i giochi di parole. Un delizioso anestetico naturale contro gli inestetismi quotidiani. Gli Animatronic ci hanno rispedito a casa scalzi e scapigli, come i fanciulli de La Città del Sole di Tommaso Campanella, e credo che non gli si potesse chiedere di più.
Salvatore D’Ambrosio
Scaletta
La7 | 6sbarre s.a.s. | Formula | Crossing | Tin-Tin | In cubo | Ghostrek | Zabran | Fuori di nastro | Fanki!? | DCP | Fl1ipper# | Tronofobia | Teddy Red & Jenny Ride
Animatronic | IMMAGINI
La gallery del concerto degli Animatronic è a cura di Tiziana Teperino – © Copyright 2019 – Tutti i diritti riservati.
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