Si svela nella sua forma live (per quanto distanziata) “Human Rites”, disco pubblicato da Beercock per 800A Records.
Il singolo “See you around the bend”, una preghiera del (ri)vedersi in ritmo analogico-digitale, aveva aperto la strada all’autunnale “Feel your fall”: due assaggi succulenti, che di certo hanno disposto bene in attesa della portata principale.
Il rito si è palesato in tutta la sua forma sonora, ed ora possiamo affermare che la mutazione attraverso i sensi può definirsi completa.
“Human Rites” Live Stream – Il report
Cinquanta minuti scarsi di streaming in diretta social hanno dato la possibilità a Beercock di esaltare tutte le sue doti artistiche: spaccati di recitazione e parlato sono serviti a giocare col sottile filo dell’attenzione e della tensione, facendo il buono ed il cattivo tempo nell’interazione con gli spettatori.
Il versante più squisitamente musicale è stato animato da loop station, stratificazioni vocali ed una chitarra classica troppo spesso sottovalutata nell’ambiente a favore dell’acustica. L’artista sfrutta tutto quel bagaglio di esperienze e sensazioni vitali che solo chi ha vissuto tra due isole può custodire. Inghilterra e Sicilia, concettualmente agli antipodi, si incontrano in un rigoroso cantato inglese abbinato a sonorità calde e body beats catturati con l’ausilio delle macchine.
Beercock è un fine tessitore di caleidoscopici tappeti sonori, e risulta quasi superfluo pensare a quante influenze artistiche serba quello scrigno che ha la forma di un long play e prende il nome di “Human Rites”. Soul, gospel, radici blues e spinte elettroniche che strizzano l’occhio alla techno sono solo il riflesso dell’artigiano che le plasma: l’artista è l’uomo, e viceversa. Ed in questa liturgia antropocentrica la decostruzione degli stili punta a far riaffiorare il cuore pulsante del metodo d’arte, ossia la carne, il sangue ed i muscoli di chi crea l’opera.
I riti umani funzionano alla grande, ridateci i concerti ed i nostri sciamani come Beercock.
Piccola nota a margine: solo alla fine di tutto mi sono reso conto che la data del Live Stream (12.02.2021) è palindroma. Un pizzico di simbolismo che mi auspico non sia sfuggito ai più.
Il settore musicale in crisi, i consumi culturali dimezzati nel 2020 a causa del Covid.