È uscito il 25 marzo 2020, “Paolo e Francesca”, il nuovo singolo dei rapper Claver Gold & Murubutu, più volte collaboratori (Le notti bianche, Le sirene, Dies irae, etc.) ma mai insieme per un intero concept album: “INFERNVM”.
Il disco, prodotto da Glory Hole Records, sarà disponibile in tutti i digital store e su Spotify dal 31 marzo 2020.
Nel frattempo, è arrivato il primo brano, un inno all’amore contro tutto e tutti ,che resiste perfino all’inferno e che ci fa supporre in anticipo le atmosfere dell’inferno dantesco, le immagini suggestive e la potenza evocativa dei versi che troveremo anche nelle future tracce dell’album.
Che le mani dei due rapper fossero in grado di scrivere poesie, già lo sapevamo ma che riuscissero a creare un incastro perfetto tra storia, letteratura e musica senza cadere in facili e banali luoghi comuni e coniugando due teste, è una rarità -quasi- assoluta nella scena della musica italiana.
Il migliore tra i peccati
dopodiché voleremo tra i dannati
persi dentro un cielo eterno
al centro del nostro universo, io muoio di te
Composta da due strofe intervallate da un ritornello (cantato da Giuliano Palma), il brano rievoca la vicenda amorosa tra Paolo Malatesta e Francesca da Polenta, a cui Dante dedica quasi interamente il V canto della Divina Commedia.
Il Sommo Poeta colloca i due amanti nel II cerchio, quello dedicato ai lussuriosi, i peccatori carnali che hanno anteposto l’istinto (sessuale) alla ragione.
Francesca, infatti, sposata con Gianciotto Malatesta si innamora del cognato, Paolo (fratello di Gianciotto).
“Rei di peccato tremendo, adulterio” come canta Murubutu nella prima strofa, furono uccisi per mano del marito della donna.
Si tratta di una struggente relazione amorosa divenuta soggetto di numerose pagine di musica e letteratura ma mai protagonista di un pezzo rap che rimane incredibilmente fedele al racconto della Divina Commedia.
Paolo e Francesca
Nessun termine è scelto a caso. Ad esempio, nel passo dantesco, Francesca spiegava a Dante come la lettura della storia d’amore tra Lancillotto e Ginevra fosse stato il momento in cui si è innamorata di Paolo: “E tu parlerai di te come Ginevra” canterà Claver Gold nella seconda strofa.
O come il verso “Basta stare insieme anche in un cerchio dell’inferno, dentro un vento eterno” per spiegare la pena a cui sono condannati i lussuriosi nell’immaginario dantesco: un vento tempestoso che travolge le anime.
A racchiudere il significato principale che ricorda che non esiste nessun vero amore sprecato o sbagliato (“Un amore vero non può esser giudicato”), naturalmente non manca il celeberrimo verso 103 “Amor, ch’a nullo amato amar perdona”:
Noi che eravamo la stessa persona
Principi senza corona, il tuo ricordo mi abbandona
Il tuo profumo si fa spilli buca ed ossessiona
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
e ti amo come allora
Insomma, si tratta di un brano curato nei minimi dettagli che benché sia ben costruito anche a livello musicale, si serve di un testo scritto eccezionale diventando un validissimo tributo alla letteratura contemporanea. Per questo motivo è interessante ascoltare la canzone leggendone il testo: scrutarlo, trovare i significati nascosti, percepire la bravura con la quale Murubutu e Claver Gold hanno trasposto uno dei pezzi “intoccabili” di una delle tre corone fiorentine.
Leggi anche la recensione di “INFERNVM”
Paolo e Francesca – Testo
[Murubutu]
Là era sera, lui leggeva, lei guardava in basso
Lei temeva quei suoi occhi, vetri di un acquario
Quei pensieri che nuotavano in cerca del caldo
Non sapevano negli occhi custodisse un raggio
Poi come in un lampo apparso dentro allo sguardo
Cauto, un bacio tremando fugge su di lei
E tutto lo spazio attratto dentro un abbraccio
Che sfidava mille leggi e almeno cento dei
E lui che avrebbe superato ed aspettato
Per millenni per poterla rivedere pure solo un giorno
E si sarebbe, da abbracciati, addormento fra i capelli
Per potersene portare il suo profumo in sogno
E il cuore è un incendio inteso, il tempo sta fermo al centro
Rei di peccato tremendo, adulterio
E lei senza fiato accendendosi dentro
Silenzio nel castello ed un tamburo in petto
E da ogni amore nasce forza mossa da due leve
Le nostre sono un sesto senso ed un destino incerto
E lei sarebbe andata ovunque, basta stare insieme
Anche in un cerchio dell’inferno dentro un vento eterno
[Giuliano Palma]
Resta con me anche se non c’è un domani
Resti per me (oh yeh, oh yeh)
Il migliore tra i peccati
Dopodiché… voleremo tra i dannati
Persi dentro un cielo eterno
Al centro del nostro universo
Io muoio di te
Io muoio di te
Io muoio di te
Io muoio di te
Io muoio di te
[Claver Gold]
Io avevo ancora gli occhi di un bambino
Di chi sa amare solo il male, quindi odia per primo
Tu avevi il mare tra i capelli, sole del mattino
Un temporale di ricordi e il fuoco nel destino (E noi)
E ci scottammo già dal primo giorno (E tu?)
Tu sei partenza ma senza ritorno (E su)
Luce nel tropico del Capricorno
Che regola il caldo ed il gelo nel mondo
Noi che eravamo la stessa persona
Principi senza corona, il tuo ricordo mi abbandona
Il tuo profumo si fa spilli, buca ed ossessiona
Amor, che nullo amato amar perdona e ti amo come allora
Ma qui l’inferno ci ha rubato il tempo
Ci ha abbandonato dove è sempre sera
Io che mi esprimerò solo piangendo
E tu parlerai di te come Ginevra (Già)
Ed ora scusa ancora se ti ho amato
In un rapporto complicato dove non esiste il fato
Per cui un amore vero non può esser giudicato
Come il nostro primo bacio: tentazione e poi peccato
[Giuliano Palma]
Resta con me anche se non c’è un domani
Resti per me il migliore tra i peccati
Dopodiché voleremo tra i dannati
Persi dentro un cielo eterno
Al centro del nostro universo
Io muoio di te
Io muoio di te
Io muoio di te
Io muoio di te
Io muoio di te
Santina Morciano