Ci sono collaborazioni e Collaborazioni.
La maiuscola non è casuale, perché alcune di queste robe, per quanto spinte da ventate di buonismo e patinata stima reciproca, sono niente di più e niente di meno di manovre commerciali. Poi ce ne sono altre dove si prova a fare arte, nello specifico a fare musica, ed i risultati sono scintillanti.
La Sicilia è terra di Trinacria, figura araldica con tre gambe ed un volto femminile al centro. Nel corso degli anni abbiamo imparato a conoscere questa isola anche grazie alle parole di Colapesce, che negli ultimi periodi con Dimartino sta formando un interessante duo che ha portato alla pubblicazione di “I Mortali”, disco che ancora deve raggiungere le frange di pubblico che merita.
Colapesce, Dimartino, Carmen Consoli – Luna Araba
In una notte dove il satellite della Terra appare meravigliosamente luminoso, ecco che il volto femminile prende le sembianze di Carmen Consoli, e la triangolazione attorno alla Sicilia si concretizza con la pubblicazione del singolo “Luna Araba“.
Un testo che focalizza istantanee di quella vita estiva che difficilmente vivremo, la scrittura per immagini che tanto mi fa impazzire vestita da una struttura orgogliosamente pop dove è possibile riconoscere tutti i canoni sonori del duo Colapesce-Dimartino. Nei ritornelli si insinua la Cantantessa, eterea ed incisiva come negli episodi migliori della propria carriera.
Una trinità inedita per un verbo che si fa corpo in tre minuti di fortissima tensione emotiva: “Luna Araba” scatena forti suggestioni ma riesce a portarci in un microcosmo dove c’è spazio per l’intimo di ognuno. Benedette le canzoni così.
È un istinto primordiale cercare di stare bene
Nota agrodolce: ci vogliono tre artisti di conclamato spessore e qualità musicale per arrivare a sentire, in certi frangenti, echi di Franco Battiato. Per dirvi quanto è difficile (a mio parere) eguagliare determinate vette.
Giandomenico Piccolo