Le sinestesie acide di Karrambah nel video di “Sette Note”

Spirito e corpo formano la poetica artistica di Karrambah, al secolo Edmondo Annoni; dopo aver approcciato l’autunno con l’interessante disco “Memorie Notturne di Sogni Diurni”, arriva un nuovo, affascinante episodio in musica per l’artista lombardo.

Stavolta la prova è decisamente ardita, e consiste nel rivisitare Sette Notte. Il brano portato al successo da Vince Tempera è un tema prestato al mondo del cinema una breve frase sul pentagramma che trova nel ciclico incedere la caratteristica che concretizza una magnetica fascinazione. Karrambah metabolizza gli elementi racchiusi in 150 secondi d’esecuzione, ed applica il suo tipico approccio decostruttivo innervando di tensione electro la melodia portante.

Parlare di cover è riduttivo, perché abbiamo a che fare con una visione coerente, ma al tempo stesso autentica ed originale.

Amplifica le sensazioni il prodotto audiovisivo dedicato, un videoclip a metà fra glitch e caleidoscopio computerizzato. È facile notare come il fautore del comparto sonoro sia a suo agio anche con le stimolazioni visive, per una sinestesia acida molto più vicina alla video arte che al mero esercizio di mestiere nel confezionare una clip promozionale.

Il consiglio è di isolarsi dal mondo circostante per focalizzare spirito e corpo su questa opera transmediale: Karrambah conferma, anche alla sfida di un brano che appartiene all’estro creativo altrui, la padronanza di un registro espressivo sempre più intimo e funzionale.

Osservare per credere.

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