Nonostante gli sforzi di buona parte della società, l’abito continua a fare il monaco troppo spesso.
Un adagio sempre valido quando si tratta di tatuaggi, di qualsivoglia forma o dimensione, esposti a vista. Ma cosa succede se si prova ad accostare l’universo dei tattoo ad una galassia totalmente distante nel tempo, nella forma estetica e nei concetti?
La domanda è risuonata nella mente di Fabio Viale, artista piemontese classe 1975 che ha impostato un progetto artistico dove la pelle diafana dell’epoca classica diventa la tela che ospita tatuaggi tra i più appariscenti. Ecco che le sculture, alla maniera della Venere di Milo, vestono i design ispirati ai pattern che le gang russe o la Yakuza giapponese incidevano sui corpi.
Il risultato è straniante, ed a suo modo affascina questo clash tra forme molto lontane, ma ognuna con una cultura ed un registro espressivo solido e cristallizzato nei secoli.
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Per visionare altre opere di Fabio Viale visita il sito ufficiale: http://www.fabioviale.it/