The Walking Dead. L’addio di Rick Grimes. Quale sarà il futuro della serie?

Un nuovo mondo, una nuova quotidianità. La serie The Walking Dead è ritornata, ma in una veste del tutto inedita, a partire dalla sigla. E intanto ci prepara all’addio più doloroso di sempre.

 

 

L’universo di The Walking Dead sta cambiando. Nella stagione nove, Rick Grimes e gli altri sopravvissuti all’apocalisse zombie hanno deciso di mettere da parte dissapori e rancori per ricostruire un nuovo mondo sulle macerie del vecchio. Un mondo dove, per la prima volta, i vari gruppi collaborano e si aiutano l’un l’altro per andare avanti, come aveva immaginato Carl, il figlio di Rick, prima di morire.

Dopo tanta morte e distruzione – causata più dalla rivalità tra i vivi che dagli zombie stessi – la stagione nove di The Walking Dead dà spazio alla speranza. La cooperazione e il ritorno alla civiltà possono garantire ai sopravvissuti di avere, nonostante tutto, un futuro.

I più attenti avranno notato che la nuova sigla di apertura, oltre alle immagini, presenta una caratteristica peculiare che la differenzia dalle otto precedenti. La scritta “The Walking Dead”, che di stagione in stagione andava degradandosi sempre più, ora si è ricomposta ed ha acquistato luminosità. Una metafora della vita dei suoi protagonisti. Dopo le lotte e gli orrori del passato, i superstiti, in questa nuova stagione, possono avere una parvenza di serenità – parvenza perché vivono pur sempre in un mondo oramai collassato, dove la loro precaria esistenza è minacciata dalla mancanza di viveri e dalla costante presenza dei “vaganti” -.

La scena iniziale della prima puntata ci mostra una Judith felice che disegna sul portico di casa e scherza con Michonne. Pochi minuti dopo un ragazzo viene azzannato da uno zombie e muore. Quasi a ricordarci che è pur sempre The Walking Dead, non “La casa nella prateria”. Eppure Rick continua a credere nel progetto di Carl. La sua fiducia non vacilla. E quasi riesce a convincerci e con le sue parole: «Prima lottavamo solo per restare in vita. Non è più così. Stiamo costruendo, stiamo crescendo. Siamo ancora pronti ad affrontare questo mondo alle sue condizioni, ma non gli permettiamo più di limitarci. Ci stiamo riprendendo un pezzo di come eravamo prima che succedesse questo».

 

I personaggi e le loro metamorfosi

Prima che succedesse questo. Un punto importante sul quale riflettere. “Prima” i personaggi della storia conducevano una vita meno pericolosa, ma era davvero migliore? Sembrerà paradossale, ma la diffusione del virus che fa risvegliare i morti ha permesso a molti di loro di riscattarsi. Le esperienze che hanno vissuto hanno determinato infatti un cambiamento nel loro approccio verso gli altri e, in generale, verso l’esistenza.  Prendiamo ad esempio Carol Peletier, che da donna insicura e sottomessa al marito, dopo la devastante perdita della figlia Sophia, ha trovato la forza di reagire ed è diventata un’abile combattente. Oppure Daryl Dixon, ribelle e attaccabrighe, che trovata la redenzione, diventa il braccio destro di Rick.

Ci sono anche personaggi che, passati in sordina all’inizio, oggi sono invece i principali della serie. Tra questi Maggie Greene (divenuta Maggie Rhee dopo aver sposato Glenn) che, da personaggio secondario nelle prime stagioni, ha guadagnato sempre più spazio, in particolar modo in seguito alla morte del marito per mano di Negan, il capo dei “salvatori”.

È proprio questo il segreto di The Walking Dead.  Al di là della lotta tra vivi ed i “non-morti”, questa serie appassiona il pubblico perché è un viaggio nella natura umana. Ne mostra le virtù ma anche la depravazione più oscura. La forza, ma anche la debolezza.

Se le esperienze vissute hanno cambiato le esistenze dei protagonisti della storia, anche il loro futuro potrà essere diverso da come immaginavano, a causa delle decisioni prese. Lo capirà a sue spese Rick.

The walking dead

Rick Grimes e la fine della sua leadership

La messa in onda delle prime due puntante della stagione nove, “Un nuovo inizio” ed “Il ponte”, ha reso chiaro allo spettatore che in questo nuovo capitolo assisteremo ad un cambiamento di alleanze.

Rick è sempre più convinto di mantenere fede alla promessa fatta allo sventurato Carl.  L’ex sceriffo nella scena finale della stagione precedente aveva affermato: “La mia misericordia prevale sulla mia ira”. Ed in effetti, pur odiando Negan, ha costruito un nuovo villaggio ad Alexandria includendo nella comunità anche i “salvatori” che hanno deciso di arrendersi.

Ma la sua clemenza sarà probabilmente anche la sua rovina. L’ex sceriffo è il solo a credere in questo progetto di pace tra i sopravvissuti. I “salvatori” infatti continuano a tramare alle sue spalle e vogliono riportare Negan al potere, Daryl e Maggie invece non gli perdonano di aver risparmiato la vita a Negan e meditano ancora di vendicare la morte di Glenn e Abraham. L’ex sceriffo si ritroverà così non solo a dover gestire il malcontento dei nemici, ma anche degli amici.

Per la prima volta nella storia di The Walking Dead la leadership di Rick verrà messa in dubbio e non resisterà alla difficile prova. Come infatti è trapelato da qualche mese, il personaggio di Rick Grimes sarà presente solo nei primi sei episodi di questa stagione.

Sono molti gli addii che negli anni i fan della serie hanno dovuto dare, ma di certo questo sarà il più doloroso. La notizia è stata data lo scorso luglio in esclusiva a Collider dallo stesso Andrew Lincoln, l’attore che interpreta Rick. C’è da dire che Robert Kirkman, creatore del fumetto da cui la serie è tratta, aveva messo in guardia i fan già lo scorso anno. Alcune dichiarazioni avevano infatti lasciato intendere che l’ex sceriffo avrebbe potuto uscire di scena.

Esiste un futuro per The Walking Dead senza Rick?

 

La notizia dell’addio di Rick Grimes ha sconvolto il mondo intero. Rick è sempre stato considerato la colonna portante della serie. In fondo tutto è iniziato con la sua storia. Risvegliatosi in ospedale dopo un coma procuratogli da un incidente, si è ritrovato nel pieno dell’apocalisse zombie.

Secondo Angela Kang, nuova show-runner di The Walking Dead, l’addio di Rick darà più spazio agli altri personaggi. Sia gli sceneggiatori che lo stesso Kirkmann hanno più volte sottolineato che in realtà The Walking Dead è un racconto corale di diversi sopravvissuti, non la storia di Rick Grimes. Eppure le loro parole non convincono del tutto. L’uscita di scena del personaggio è dovuta principalmente da una scelta fatta dall’attore che lo interpreta: Andrew Lincoln ha infatti dichiarato di voler cimentarsi in nuovi ruoli. L’abbandono di Rick Grimes non era dunque contemplato, almeno nel progetto iniziale. Lo conferma la graphic- novel stessa, dove Rick è ancora presente.

Probabilmente questo addio, sebbene doloroso, servirà però a dare alla serie nuova linfa vitale. Negli anni The Walking Dead, il cui ciclo narrativo è diventato sempre più ripetitivo, ha perso buona parte del suo pubblico.

Urgeva un cambiamento, ma l’uscita di scena di Rick non è forse ciò che i fan della serie speravano di vedere. Diversi sono i misteri ancora irrisolti sui quali gli autori avrebbero potuto lavorare: chi è a bordo del misterioso elicottero che compare in alcune puntate? Come e perché si è diffuso il virus? Esiste una cura? Che fine hanno fatto alcuni personaggi che si sono allontanati dal gruppo? I punti non ancora sviluppati sono davvero molti.

Come sarà il futuro di The Walking Dead senza Rick Grimes è difficile da immaginare. Chi sarà il nuovo leader? Che ne sarà del progetto di Carl? Negan riuscirà a sottomettere tutti i gruppi alla sua volontà? Le domande sono molte. Di una cosa sola si può essere certi: quest’uscita di scena cambierà per sempre l’universo di The Walking Dead.

 

 

Alessia Diano

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