“Torna a casa, Jimi!” una commedia sul tema del confine

Torna a casa, Jimi! – dal titolo originale Smuggling Hendrix – è la pellicola cinematografica di Marios Piperides in uscita giovedì 18 aprile. Il film vede come interpreti Adam Bousdoukos, Fatih Al, Vicky Papadopoulou e Özgür Karadeniz.

L’opera ha già ottenuto numerosi riscontri positivi e svariati premi in differenti festival, tra cui il Tribeca Film Festival, che gli ha conferito il Best International Narrative Feature. Inoltre, Torna a casa, Jimi! ha conquistato anche alcuni festival nostrani, come il Lecce European Film Festival ed il  Carbonia Film Festival, che, in particolare, gli ha attribuito il premio del pubblico.

 Torna a casa Jimi

Torna a Casa, Jimi! | La storia

Siamo a Nicosia, capitale dell’isola di Cipro. La città è l’ultima nel mondo ad essere ancora oggi divisa da un muro. Non si tratta solo di una divisione metaforica, ma fisica e concreta. I due settori sono divisi da una linea di confine, definita “linea verde” o “zona cuscinetto” dell’ONU, che separa il nordovest dal sudest.

A nord c’è la Repubblica di Cipro del Nord, territorio turco-cipriota, a sud, invece, si colloca la Repubblica di Cipro, area greco-cipriota. Ed è proprio in quest’ultima zona che vive il nostro caro protagonista Yiannis (Adam Bousdoukos) in compagnia del suo cane Jimi.

In Torna a casa, Jimi!, Yiannis è un musicista fallito, che vive in un’abitazione fatiscente, non riuscendo neppure a sostenerne le spese. Nel tentativo di sviare continuamente i suoi debiti, il suo cane Jimi scappa e, passando la linea di confine, si ritrova sfortunatamente nel territorio turco. Riportarlo con sé a casa sarà un’impresa complicata, dato che nessun oggetto può transitare da una parte all’altra.

Riuscirà il piccolo Jimi Hendrix a rincasare sano e salvo?

Torna a casa Jimi

 Torna a casa, Jimi! – Una storia drammaticamente attuale

La storia raccontata in Torna a casa, Jimi! è tutt’altro che fantastica. Nel film viene rappresentata una realtà completamente contemporanea e drammatica, ma attraverso una leggera commedia. Sullo schermo vengono illustrati i problemi che gli abitanti di Cipro sono costretti ad affrontare quotidianamente.

Il regista Mario Piperides è originario di Nicosia e proviene, dunque, dalla realtà descritta nella pellicola. Ha vissuto nel territorio greco-cipriota senza conoscere cosa ci fosse dall’altra parte. Dal 2003 è stato aperto un check-point che ha permesso di muoversi, sebbene non in completa libertà, da una zona all’altra. Questa occasione è stata cruciale, in quanto gli ha consentito di accorgersi che chi vive dall’altro lato del confine non è un nemico, bensì un fratello, che condivide le stesse abitudini, vive negli stessi palazzi.

I cittadini, dunque, diventano dei profughi pur abitando nel luogo che li ha generati. Un’esperienza paradossale, che purtroppo non è frutto di fantasia. Una sensazione che i più pensavano fosse terminata trenta anni fa, con la caduta del Muro di Berlino. Eppure fa parte ancora della nostra contemporaneità.

Le vicende raccontate nella pellicola si mescolano con la realtà, finendo per far coincidere finzione e mondo reale.

Tutti gli abitanti di Cipro desiderano scappare, alla ricerca di una vita migliore, di un futuro differente, soprattutto per i propri figli. 

Solo in seguito, Yiannis e Hasan (Fatih Al), i protagonisti che nel film rappresentano la cruda realtà, comprendono che fuggire non gli sarà utile, poiché ognuno è colpevole dei propri dilemmi. Allo stesso modo, i due personaggi comprendono di non avere le differenze che immaginavano di avere e di essere due “fratelli”, così come il regista ha riscoperto egli stesso, nella sua esperienza personale.

Torna a casa Jimi

Un messaggio di speranza e libertà 

Torna a casa, Jimi! riesce a trasportare sullo schermo un tema, dunque, reale e concreto, affrontato in modo ironico e leggero, in maniera tale da giungere, senza grosse difficoltà, a più tipologie di pubblico.

Il cane Jimi Hendrix viene preso come emblema di libertà. In primis, perché, inconsciamente, passa il confine senza comprenderne la pericolosità. Poi bisogna ricordare il nome che gli è stato attribuito. La scelta non è casuale e sta a simboleggiare la speranza di un futuro libero per l’isola di Cipro, così come Hendrix lo è stato nel mondo della musica.

Partendo da una questione di confine, si arriva al vero messaggio della pellicola. Secondo Marios Piperides:

“abbiamo costruito questo muro per proteggerci, ma non funziona”.

Hasan e Yiannis sono due soggetti agli antipodi che, conoscendosi e confrontandosi, finiscono per accettarsi. Ed è esattamente questo il modo in cui gli uomini dovrebbero agire, senza aver paura del diverso, perché non esiste un vero diverso.

Andate al cinema a vedere Torna a casa, Jimi!

 

Assunta Urbano

Assunta vive a Roma ed è laureata in Lingue, Culture, Letterature,Traduzione presso La Sapienza. È una divoratrice di musica (specialmente britpop anni ’90) ed un'assidua frequentatrice di concerti. Ama i film tragicomici, legge libri classici, viaggia per il mondo, ma soprattutto mangia tanta tanta pizza.

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