Si è conclusa ieri l’ultima giornata del Festival di Cannes 2019 con l’attesissima premiazione finale. A vincere la 72esima edizione della kermesse è Parasite, pellicola del regista coreano Bong Joon-ho. Antonio Banderas vince il premio come miglior attore con Dolor y gloria di Pedro Almodovar, mentre la miglior attrice è Emily Beecham, per l’interpretazione in Little Joe di Jessica Hausner.
Nessun riconoscimento quest’anno per l’Italia, nonostante i tredici minuti di applausi avvenuti dopo la proiezione de Il traditore di Marco Bellocchio, film con Pierfrancesco Favino nei panni del boss pentito Tommaso Buscetta. Senza dubbio un peccato. Il film è stato apprezzato e comprato da diversi paesi fra cui l’America, dove verrà distribuito dalla Sony, e questa resta un’importante soddisfazione.
A bocca asciutta anche Quentin Tarantino, che nei mesi scorsi ha lavorato duramente alla post produzione del suo ultimo film Once Upon a Time in Hollywood pur di riuscire ad inserirlo in gara al festival di quest’anno. La pellicola ha riscosso un discreto successo e una standing ovation di circa sei minuti, ma nessun riconoscimento importante. In realtà un premio c’è stato, la Palm dog al cane Brandy di Brad Pitt (presente all’interno del film), premiato come miglior cane del festival, ma forse sarebbe stato meglio non vincere affatto.
PARASITE: UN FILM SULLA LOTTA DI CLASSE
Dopo l’edizione 2018 che ha visto trionfare un film giapponese, quest’anno il Festival rimane in terra d’oriente e premia con la Palma d’Oro il film Parasite, del regista coreano Bong Joon-ho.
La pellicola narra di due famiglie a confronto. Due vicini di casa con uno stile di vita molto differente. I Ki-taek, padre madre e due figli adolescenti, sono estremamente poveri e vivono in un sottoscala derattizzato. I Park, invece, con i soldi non hanno problemi e risiedono in una grande e bella villa con giardino. Attraverso false identità i più poveri riescono lentamente e subdolamente ad intrufolarsi nella vita dei più ricchi, fingendosi insegnanti di inglese, autisti, governanti e basando la loro sopravvivenza sulla ricchezza della famiglia Park, come dei veri e propri parassiti. Una lotta di classe silenziosa, un equilibrio precario fatto di bugie destinate a saltar fuori e a rompere la pace apparente fra le due famiglie.
Durante un’intervista il regista ha rivelato la riflessione che lo ha poi spinto a produrre questo film:
«L’ispirazione mi è arrivata con questa domanda: cosa accadrebbe se due famiglie – una ricca e una povera, che occupano quartieri molto diversi – si incontrassero? Cosa accadrebbe poi se quei due mondi dovessero alla fine scontrarsi?».
Prima della premiazione, il presidente di giuria Alejandro Gonzalez Inarritu ha sottolineato l’unanimità della decisione finale da parte di tutti i giudici.
FESTIVAL DI CANNES 2019: L’ELENCO DEI VINCITORI
Di seguito l’elenco di tutti i vincitori del Festival di Cannes 2019:
PALMA D’ORO: Gisaengchung (Parasite) di Bong Joon-Ho
GRAND PRIX: Atlantique di Mati Diop
MIGLIOR REGIA: fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, con Le Jeune Ahmed
PREMIO DELLA GIURIA: ex aequo a Les Misérables di Ladj Ly e Bacurau di Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles
MIGLIOR ATTORE: Antonio Banderas, per la sua interpretazione in Dolor Y Gloria di Pedro Almodóvar.
MIGLIOR ATTRICE: Emily Beecham, per la sua interpretazione in Little Joe di Jessica Hausner
MIGLIOR SCENEGGIATURA: Céline Sciamma per Portrait De La Jeune Fille En Feu
PALMA D’ORO PER IL CORTOMETRAGGIO: Vasilis Kekatos per The Distance Between Us And The Sky
MENZIONE SPECIALE: Elia Suleiman per It Must Be Heaven
CAMÉRA D’OR PER L’OPERA PRIMA: Nuestras Madres di César Díaz
Federica Brosca