Come vendere droga online (in fretta)

No, tranquilli, non abbiamo deciso improvvisamente di approfondire il commercio di sostanze stupefacenti, Come vendere droga online (in fretta) è solamente il titolo della nuova serie tv disponibile su Netflix.

La serie televisiva tedesca aveva già debuttato il 6 aprile 2019 durante il festival di Cannes, con la proiezione in anteprima dei primi due episodi.

Il dato più interessante? La teen drama trae ispirazione da una storia vera accaduta a Lipsia.

Nel 2013 il diciottenne Maximilian S. ha messo in piedi un impero della droga comodamente seduto nella sua cameretta. Nell’arco di due anni ha venduto diverse sostanze in tutta Europa per un valore di quasi quattro milioni di euro. Nel 2015, dopo esser stato scoperto, è stato condannato a sette anni di prigione.

La stramberia di questa storia fece all’epoca molto scalpore. È inverosimile pensare che per un po’ di tempo è esistito un sito online da cui si poteva comprare droga tranquillamente, come una sorta di Amazon dedicato agli stupefacenti. Ma ancora più incredibile è che ad aver creato questo business sia stato un ragazzino magrolino e un po’ nerd, uno di quelli di cui non sospetteresti mai.

Da qui, successivamente, a Philipp Käßbohrer e Matthias Murmann è nata l’idea di crearne una serie e, così come la notizia originale, il telefilm sta già facendo parlare di sé.

Come vendere droga online (in fretta) – stagione 1

 

Trama

Moritz è un ragazzo di 17 anni ed è un tipico liceale nerd, appassionato di videogiochi e tecnologia. Con il migliore amico disabile Lenny ha in progetto l’apertura di un e-commerce interamente dedicato alla vendita di oggetti virtuali per videogame, intitolato Mytems. Un giorno la sua fidanzata Lisa, tornata in città dopo aver trascorso un anno all’estero, decide di lasciarlo.

Moritz, sconvolto dalla cosa, scopre che durante la lontananza la ragazza ha acquisito l’abitudine di assumere ecstasy e che ha cominciato a frequentare Dan, lo spacciatore bello e popolare della scuola. Istintivamente, con l’intento di impressionarla e riconquistarla, Moritz rimodula il progetto di Mytems e lo trasforma in un sito da cui poter comprare droga online in anonimato, fatturando nelle prime settimane migliaia di euro.

 Un prodotto fresco, giovanile e non scontato

La serie è composta da 6 episodi di circa mezz’ora ciascuno. Le poche puntate fanno sì che l’intera stagione sia fruibile in poco tempo, anche soltanto per curiosità.

I telefilm sulla droga non sono certo una novità, ma Come vendere droga online (in fretta) è un prodotto fresco, giovanile e non scontato. Trattandosi della storia di un liceale, sin da subito è chiaro che si rivolge ad un pubblico di ragazzi.

La serie si colloca esattamente a metà fra la commedia e il dramma. Di fatto, la storia racconta un episodio reale piuttosto spinoso, ma senza renderlo eccessivamente pesante. Nessuna morale si nasconde fra le righe, i fatti sono rappresentati così come sono accaduti e a tratti anche un po’ romanzati per fare in modo che la trama risulti più avvincente.

La generazione “Z”  e la finzione dei social media

A fare da sfondo alla vicenda c’è l’esatta rappresentazione dell’attuale società, soggiogata dai social media e dalla tecnologia, in cui immediatamente ci rivediamo. Nel mondo in cui viviamo una sola vita non basta, c’è la vita reale e quella digitale, e spesso le due non combaciano fra loro. Oggi è più facile mandare un messaggio che parlare faccia a faccia con qualcuno, così come è più facile fingere di essere qualcun altro per ottenere milioni di futili approvazioni virtuali, piuttosto che essere accettati realmente dalle poche persone veramente importanti. L’eterna lotta fra essere e apparire, il cui divario invece di diminuire s’ingigantisce giorno dopo giorno.

Il personaggio simbolo della cosiddetta “generazione z” (individui nati nell’era di internet e dei social media, il cui utilizzo incide significativamente sulla loro socializzazione) è senza dubbio la sorellina di Moritz, che a 12 anni ha già migliaia di followers, adibisce in casa veri e propri set fotografici per la creazione di video per le sue pagine social e fa amicizia con le altre bambine tramite Instagram (piuttosto che a scuola, al parco o in qualsiasi altra circostanza normale di interazione).

Persino dopo aver spento le candeline sulla torta di compleanno, la ragazzina chiede al padre di riaccenderle e ripetere la scena, poiché la foto scattata durante quel momento è venuta mossa, e quindi non avrebbe potuto caricarla sui suoi profili internet. Questo oggi accade veramente spesso, concentrarsi sul documentare un momento piuttosto che viverlo. Lo scopo di ciò, purtroppo, non è soltanto creare un ricordo, ma realizzare una finta perfezione da sfoggiare online, per poter essere continuamente approvati, amati, invidiati da una cerchia di persone che in questo modo partecipano a momenti della nostra vita che in passato erano speciali proprio perché intimi. Piuttosto triste, no?

Come vendere droga online (in fretta) – Una serie educativa/diseducativa

Diversi spunti di riflessione interrompono di tanto in tanto la leggerezza e l’incoscienza generale con cui si sviluppa la storia, che esprime perfettamente l’imprudenza e la noncuranza delle proprie azioni, tipiche di un adolescente.

La costante protagonista, sempre presente, è ovviamente l’MDMA, o comunemente chiamata Ecstasy, una pillolina capace di renderti la persona più felice del mondo (e di conseguenza farti cadere in una profonda depressione durante i postumi). L’approccio alle droghe è rappresentato in modo chiaro, forse anche troppo. A tratti quasi educativo/diseducativo, come la scena in cui si spiega come dovrebbe avvenire la corretta assunzione e gli specifici dosaggi da non superare, che risulta di conseguenza un po’ ambigua.

A parte ciò è senza dubbio una serie interessante e il finale lascia presagire una seconda stagione.

 

Federica Brosca

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