Ploi (dal titolo originale Ploey – You Never Fly Alone) è la storia animata, ambientata in Islanda, di un piccolo pulcino di piviere. La pellicola, indirizzata sia ai piccini che alle famiglie, uscirà nelle sale italiane il 21 novembre. Minerva Pictures e Altre Storie distribuiranno in Italia questo racconto diretto da Árni Ólafur Ásgeirsson.
Si tratta del terzo lungometraggio del regista, dopo Thicker Than Water/Blódbönd (2007) e Undercurrent/Brim (2010). Per l’occasione lo accompagnano in questo percorso il co-regista Ives Agemans, il co-regista e visual director Gunnar Karlsson ed il compositore Atli Örvarsson.
Sarà davvero un’avventura che vi farà prendere il volo? Andiamo a scoprirlo insieme!
TRAMA
La storia di Ploi ha inizio in un minuscolo e caratteristico villaggio in Islanda, popolato da animali più insoliti insieme ad altri più conosciuti.
Il piccolo pulcino di piviere è appena venuto alla luce in uno splendido giorno di primavera. Deve imparare a procacciarsi il cibo, ma soprattutto a volare. La perdita improvvisa e prematura del padre gli impedirà di affrontare immediatamente la propria crescita.
Non essendo pronto a partire con le proprie ali verso paesi più caldi con i propri cari nel freddo autunno, Ploi resta inesorabilmente ancorato al villaggio. Saranno un innato coraggio ed una enorme forza di volontà che permetteranno al passerotto di affrontare le proprie paure durante il gelido inverno.
PLOI, UN PULCINO DAVVERO SPECIALE
Il piviere fa parte della famiglia dei Charadriidae. La sua colorazione è tipicamente olivastra rispetto a come viene rappresentata più vicina all’arancione nel film d’animazione.
Il nostro caro protagonista incarna perfettamente l’immagine di un qualsiasi bimbo moderno costretto a crescere da solo e all’improvviso, senza la presenza dei genitori ad aiutarlo. Ploi nel ghiacciato inverno islandese affronta numerose peripezie e non si arrende di fronte agli ostacoli.
È pieno di sentimenti affettuosi. Così come la madre afferma: “ha scoperto il miele non tramite le api”. È innamorato di Ploveria, una pulcina di piviere e desidera riabbracciare sua madre. Nel percorso personale, tuttavia, non sarà solo. Dovrà interfacciarsi con antagonisti ed aiutanti, così come la classica forma della fiaba prevede.
L’incontro con una enorme pernice bianca, dal nome Giron, sarà fatale. Inizialmente questo appare come un animale scontroso, ma in seguito aiuterà il giovane passerotto ad affrontare le intemperie ed i propri timori. I due si uniranno in una lotta apparentemente senza possibilità di vittoria contro il terribile Shadow, il falco che ha portato via sia il padre di Ploi, quanto la famiglia del povero Giron. Ce la faranno i nostri eroi a sconfiggere il terribile avversario?
IL CORAGGIO DI AFFRONTARE LE PAURE A MODO PROPRIO
Il messaggio principale del film è sicuramente quello di incitare i più piccini ad intraprendere con coraggio le proprie strade. L’incapacità di riuscire nelle attività elementari può causare incisivi traumi ad un bambino. Ploi invoglia, per l’appunto, gli spettatori ad affrontare le paure a modo proprio, con le proprie forze e competenze.
Un piviere non può sopravvivere all’inverno in Islanda e deve essere costretto ad emigrare al sud, verso lidi più caldi. Invece, il pulcino, pur non riuscendo a volare, sopravvive, anche se con molte difficoltà con cui interfacciarsi.
Personalmente, ho ritenuto la visione di Ploi abbastanza godibile e ve la consiglio, specie se accompagnati da bimbi.
Assunta Urbano