Angela da Mondello – “Non ce n’è”: I negazionisti adesso hanno un inno

Buongiorno da Mondello…Non ce n’è coviddi, non c’è niente!“: è così che in estate è iniziata la storia della signora Angela da Mondello. Un tormentone che ha prodotto fino a ieri una serie infinita di meme, interviste più o meno serie sulle tv nazionali e locali, ed addirittura un videogames. Pensavamo potesse bastare ed invece, nelle scorse ore, si è raggiunto l’apice con la pubblicazione di un video ufficiale. Un suggello che sta alimentando numerose polemiche.

Ma quando sentiamo parlare di Angela da  Mondello, precisamente a chi ci riferiamo?

Angela da Mondello, un fenomeno nostrano 

 

Da una spiaggia assolata della Sicilia alla conquista delle piattaforme social. L’ascesa di Angela Chianello (da Mondello) appare inarrestabile, ed assume i tratti somatici di quel mostruoso crepuscolo dei barbari amplificato dalle contingenze pandemiche.

Perché il Covid è un fattore imprescindibile di tutta questa storiaccia; focalizzando l’attenzione sul rapporto che si può avere con questo nemico silenzioso: “Non ce n’è Coviddi” è un’affermazione terribile, oltre che pericolosa. E come accade spesso, da imbarazzante scivolone dettato da pressapochismo o ingenuità si sta proiettando a diventare contenuto virale e prodotto discografico.

 

Angela da Mondello  – “Non c’è n’è” – Il video Ufficiale

Noseal, Niklaus, Johnny F. feat Angela Chianello

 

Proviamo per un momento ad approcciarci alla canzone col metodo Platonico, a matrice socratica, del “so di non sapere”. Le canzoni sono fatte di musica e testi, prestiamo occhi e orecchie a quelli. Prima, però, va detto che la canzone è erroneamente attribuita alla cara Sig.ra Angela Chianello. Per carpirne i motivi non serve Nostradamus: la macchina mediatica gira attorno a lei e il suo (s)fortunato tormentone estivo. Ne sanno qualcosa i burattinai che muovono pupi e scenografie e se ne faranno una ragione i vari Noseal, Niklaus e Johnny F. che gli prestano, de facto, la voce per l’intera durata del pezzo.

Per quanto di facile allusione, nel testo (inteso per quel che è e per come è) non ci sono riferimenti di sorta al Covid. L’unica scia che porta alla parola magica e tutto ciò che ne concerne è data da quella martellante quanto disturbante ripetizione a manetta del “non ce n’è, non ce n’è, non ce n’è” (scritto per altro in un italiano approssimativo). Un marziano atterrato adesso sul pianeta Terra, non riuscirebbe a chiudere il cerchio. Nemmeno altri italiani ignari di cotanta impresa mediatica. Gli unici che potranno comprendere esattamente il contesto fumoso dietro cui si cela l’operazione sono coloro che hanno contezza del celebre “non ce n’è Còviddi”, tuonato con fierezza dalla signora Angela da Mondello solo qualche mese fa.

Inutile il tentativo tiepido, puerile e profondo come il sifone di un bidet per lillipuziani di metterla in politica. Il tutto condito da moti di populismo di bassa fattura e chissà che altro attinto a piene mani dall’emergenza sociale che purtroppo è causa e conseguenza della pandemia:

“Quando conta Conte qua nessuno conta
In questa Italia senza un’impronta
Tutti rinchiusi come in galera
Solo caos solo bufera
Tutto questo non ha un senso
Chi governa non ha un consenso
Chi ci rappresenta si rappresenta
Non guarda noi coscienza spenta”

 

Chiaro che non si può ridurre tutto ad una manciata di rime obbrobriose. Ma non finisce qui. Sul finale della hit c’è dell’altro e vi invitiamo a prenderne visione.

Vale dunque la pena metterla sul piano puramente comunicativo, per definizione semplice. Non è né la signora né la canzone in sé ad essere negazionista oltre ogni margine di intelligenza e buonsenso, bensì coloro che le hanno costruito il macchinario attorno. Cadendo in una palude stagnante di irrazionalità, disordine civico (ricordiamo che la cara Angela da Mondello è stata convocata dal vice questore aggiunto Manfredi Borsellino) e soprattutto prese di posizioni politiche senza alcun fondamento critico razionale. La classica imposizione “per partito preso”.

Difatti la signora nemmeno canta! si presta ad un teatrino che la vede più vittima che carnefice. Nel video dice tre parole, per giunta super martorizzate dall’autotune. Probabilmente la povera signora è pure stonata o non confacente alla tonalità scelta dagli autori. Si potrebbero spendere due parole anche per il fattore musicale, ma non avrebbe molto senso.

 

Angela Da Mondello

Chi c’è dietro l’operazione Angela da Mondello?

 

Si sa, il business non guarda in faccia a nessuno, men che meno morti e sofferenze: dopo la messa alla berlina di una figura politica avvenuta lo scorso anno (con conseguente aumento dei consensi elettorali), la moda nostrana per questo autunno/inverno prevede di iconizzare una castroneria che rispecchia la preoccupante (non)coscienza sociale di molte persone.

Dietro questa operazione c’è la smaliziata e sicilianissima Vuccirìa Music, che ha acchitato l’Opera dei Pupi con Angela Chianello e uno stuolo di pseudo-rapper per confezionare una canzone pop-dance da discount il cui testo propone contenuti preoccupanti: c’è il negazionismo, la critica alle istituzioni, quella maledetta voglia di ballare un reggae in spiaggia (per mutuare le parole di un tormentone estivo che ha fatto il suo onorato corso) alla faccia del distanziamento sociale, delle norme di prevenzione e delle mascherine.

Il video, poi, rappresenta il colpo di grazia per questo omicidio preterintenzionale perpetrato ai danni del buon senso.

Esiste un vecchio mantra del web che fa così: “don’t feed the troll“. Ma quando il pastrocchio è di questa portata, ignorare non serve a niente.

 

Giornalista | Creativo | Direttore di Scè dal 2018. Collaboro con diverse testate e mi occupo di ufficio stampa e comunicazione digitale. Unico denominatore? La musica.

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