Il primo disco musicale pubblicato in Italia? Risale al 1895 ed è stato inciso a Napoli, attraverso una riuscita collaborazione che coinvolge anche Milano e gli Stati Uniti.
Agli sgoccioli del diciannovesimo secolo, infatti, venne immessa in commercio “‘A Risa“, brano (ripreso dal celebre Aurelio Fierro quasi un secolo dopo) del cantautore napoletano e pioniere della tecnologia Berardo Cantalamessa. Era l’epoca d’oro per la canzone classica partenopea (basti pensare all’escalation di “‘O sole mio“, nata nel 1898); il record non deve meravigliare anche considerando la prima casa discografica (Compagnia Fonografica Napoletana, in seguito Phonotype Record) fondata proprio a Napoli, nel 1901.
Ma chi era Bernardo Cantalamessa?
Nato a Napoli a metà ‘800, Bernardo Cantalamessa era un precursore della moderna figura dello speaker. Macchiettista, abile nei giochi di parole e nel fischio, apprezzò casualmente un cilindro fonografico di “The Laughing Song”, cantata da George W. Johnson. Adattò il brano in napoletano impreziosendolo con la sua maschera recitativa; la popolarità crescente lo porterà ad esibirsi negli Stati Uniti e nel Sud America. In Argentina, ed in particolare a Buenos Aires, troverà ospitalità fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 1917.
Caruso e Cantalamessa, Italiani alla conquista delle Americhe
La versione napoletana del successo di Johnson trovò fortuna, oltre che attraverso le performance dal vivo di Cantalamessa, grazie ai supporti fonografici, all’epoca dei fatti nati di recente. Nel 1895 il processo di registrazione non era elettrico e non c’era possibilità di duplicazione: ogni cilindro fonografico conteneva una singola sessione di registrazione. La distribuzione limitata, unita alla scarsa qualità delle voci ed ai disturbi sonori dovuti alla polvere ostacolarono il processo di innovazione in una prima fase.
Il futuro, però, bussava alle porte, e per un Cantalamessa suggellato a distanza di tempo dagli onori della storia, c’era un altro italiano (Enrico Caruso) che proprio grazie ai nascenti grammofoni divenne icona tricolore nel Nord America.
“‘A Risa” resterà agli annali per il suo primato e per aver plasmato la forma del pop moderno: venne pubblicata su dischi a 78 RPM (round per minute), con una durata complessiva di quattro minuti. In pratica, il tempo medio di una composizione commerciale come siamo abituati a concepirla oggi.