Godzilla 2: King of the Monsters – Lunga vita al Re!

Godzilla è il re dei mostri. E Godzilla 2: King of the Monsters ce lo ricorda.

Nato nel 1954 dalla mente di Toho Tomoyuki Tanaka e per la regia di Ishirō Honda, il kaiju (il nome dei “mostri” giapponesi) più famoso del mondo è stato protagonista di più di trenta film, di romanzi, videogiochi, serie tv e di animazione.

Evidentemente, non tutto è stato ancora raccontato. Con il primo Godzilla (2014) la WarnerBros ha inaugurato il MonstersVerse. Il lucertolone postatomico, infatti, condivide il primato con un altro “re”, King Kong. Protagonista di Kong: Skull Island (2017), il gorilla gigante si scontrerà con Godzilla nel 2020 in un film.

Il regista Michael Dougherty, però, dedica prima un nuovo capitolo al mostro nipponico.

Godzilla 2: King of the Monsters – LA TRAMA

Sono passati cinque anni dall’ultimo avvistamento di Godzilla. La distruzione che si è portato dietro ha lasciato molte vittime ed altrettanti drammi. Una coppia, difatti, ha perso il figlio piccolo e adesso cerca di occuparsi, con qualche difficoltà, della sorella (Millie Bobby Brown, giovane stra di Strangers Things). Specie dopo il divorzio.

Se l’uomo (interpretato da Kyle Chandler) si è, ormai, licenziato dall’agenzia MONARCH, la donna (interpretata da Vera Farmiga) continua a studiare un modo per comunicare con i kaiju. Una ricerca che sembra essere più fondamentale che mai ora che altri mostri giganti sono pronti a riprendersi il proprio ruolo sul pianeta: essere la specie dominante.

godzilla 2

LA SAGA GODZILLIANA

Godzilla 2 non è un semplice sequel. Inaugurando una vera e propria saga mostruosa, la WarnerBros sta ponendo diversi tasselli che compongono un mosaico molto più ampio. Legato strettamente al primo capitolo, il secondo recupera le fila della trama precedente e i personaggi, approfondendone gli aspetti. Non mancano, ovviamente, quelli che sembrano essere appigli per King Kong.

Pur creando un “canone” da zero, molto di più rispetto al precedente capitolo, Godzilla 2 recupera (o cita soltanto) le icone mostruose dei suoi numerosi predecessori filmici. Su tutti, i Titani contro cui il lucertolone dovrà fare a botte come Mothra e King Ghidorah.

BUONI O CATTIVI?

Ciò che era già evidente nel primo film, in Godzilla 2 diventa la matrice narrativa principale. Ma Godzilla è buono? Dopotutto sconfigge mostri che mettono in pericolo l’umanità. Certo, per farlo, distrugge qualche città, ma alla fine “il nemico del mio nemico è mio amico”?

La pellicola non vuole dare risposta. Non lo fa, certo, per non “schierarsi”, ma per evidenziare un fil rouge che appartiene da sempre al lucertolone. Godzilla è figlio dell’uomo, dei suoi esperimenti, della violenza atomica contro la natura. E come tale si “vendica” di tali soprusi. Ma quella del kaiju non è certo una vendetta consapevole, quanto l’espressione dell’istintualità del mondo animale. Più forte di ogni raziocinio. Per citare un altro monster movie: “la natura vince sempre” come diceva il professor Ian Malcolm di Jurassick Park.

Dopotutto, nella Hollywood trumpiana emerge con forza il messaggio ecologista antipolitico degli ultimi disaster movie. I catastrofici eventi climatici che si abbattano sulla terra sono diretta responsabilità della poca lungimiranza dell’umanità.

Ovviamente, Godzilla 2 non vuole essere un film “politico”. È un film pensato per galvanizzare le platee con scontri mostruosi dal grande impatto visivo. Ciò non toglie la ricerca di un maggiore approfondimento di tematiche importanti. Dopotutto, è nei prodotti popolari che, spesso, si intercettano, metaforizzandole, questioni che toccano il tessuto socioculturale.

Godzilla 2: CONTROPARTE UMANA

Rispetto al “testosteronico” primo capitolo, Godzilla 2 vede nel motore umano – in particolare la famiglia e la figlia – il principale protagonista della vicenda.  Attorno al personaggio, dunque, ruota gran parte della diversificazione umana. Ma ricordiamo che, nel MonstersVerse, uomini e “mostri” sono altrettanto pericolosi.

Godzilla 2, dunque, si lascia vedere per quello che è: un buon film, ricco di effetti speciali. Un giocattolone divertente (nel senso di intrattenimento) che, oltre a qualche battuta forzata e fuori luogo, dosa bene i meccanismi narrativi.

Se non altro, l’idea di Godzilla contro King Kong, da ridicola, ora sembra essere già più intrigante.

Leonardo Cantone

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