Il 17 marzo in giro per il mondo e in particolar modo in Irlanda si festeggia San Patrizio.
Come è facile intuire, il tutto nasce dalla tradizione cristiana, considerando che il santo è il patrono dell’isola del Nord. La prima parata svoltasi per l’occasione c’è stata a Waterford, nel 1903. Soltanto a distanza di tredici anni, le parate nell’isola sono diventate addirittura seimila!
Data l’impossibilità, causa coronavirus, di fare “pub crawling” con gli amici e gustare una Guinness, vestiti di verde, o di ritrovarci a Dublino a festeggiare, c’è un solo modo per celebrarlo al meglio, riscoprendone le magie della sua storia e della sua cultura. È arrivato il momento di rispolverare il vecchio giradischi e mettere la puntina sugli album degli U2, dei Cranberries. O in alternativa, qualsiasi altro album rigorosamente irlandese sia a vostra disposizione.
Tra le altre attività, potremmo approfittare per metterci ai fornelli e imparare nuove ricette made in Ireland. Ad esempio, l’Irish Stew, lo stufato a cui vengono unite le verdure, oppure la fonduta di formaggio al profumo di Guinness.
E poi, senza dubbio, possiamo sdraiarci sul divano e goderci lo spettacolo dalla TV o dal PC, guardando film irlandesi, soprattutto quelli con sfondo musicale. Ce ne sono una moltitudine che potrei segnalarvi. Tre, però, sono più incisivi di altri per goderci questo San Patrizio al meglio. Andiamo a scoprire insieme di quali si tratta.
FRANK
Uscito nel 2014, diretto da Lenny Abrahamson, nella mia ideale classifica Frank è al terzo posto tra i film musicali. Michael Fassbender e Domhnall Gleeson, rispettivamente Frank e Jon, sono i protagonisti di questa avventura surreale e fuori dagli schemi. La tragicommedia narra il percorso dei due musicisti, ma, in particolare, il personaggio interpretato da Fassbender non mostra mai il suo volto a chi lo circonda e indossa una insolita maschera in cartapesta. Il viaggio che i due, insieme alla band, intraprendono mostra al pubblico degli scenari splendidi ed è inevitabile desiderare di visitarli il prima possibile.
Il motivo principale per cui la pellicola è assolutamente da vedere proprio nel giorno di San Patrizio, considerando anche la sua presentazione esclusiva al Sundance Film Festival, è la rappresentazione della figura del musicista. Un’immagine che nel mondo Occidentale appare come una divinità, sottovalutandone, talvolta, la carica emotiva che si cela dietro la persona e in questo caso, la maschera.
SING STREET
Proseguiamo con le proposte per rendere più piacevole questo San Patrizio. Il regista John Carney nel 2016 ha portato nelle sale cinematografiche Sing Street, un film in grado di portar via l’amarezza che ci assale in questi solitari giorni. La pellicola, che come Frank è stata presentata al Sundance Film Festival, catapulta lo spettatore direttamente negli anni Ottanta, con le sue mode e la sua musica.
Rio dei Duran Duran è una delle canzoni portanti di un’ora e quaranta di visione, ma non solo. In particolare, gli amanti della new wave resteranno ammaliati da Sing Street.
La storia si concentra sul giovane Conor Lalor, detto “Cosmo”, interpretato da Ferdia Walsh-Peelo, che cerca di evadere dalla situazione complicata in cui la sua famiglia si ritrova proprio attraverso la musica. Oltre al desiderio di evasione, Cosmo decide di fondare una band anche per far breccia nel cuore della ragazza per cui ha una cotta, Raphina (Lucy Boynton).
Un dipinto coerente degli anni Ottanta in cui si credeva ancora tutto possibile, lontano dalla disillusione degli anni Novanta. E soprattutto un’immagine perfetta dei musicisti irlandesi, i quali sognano costantemente di raggiungere la città in cui la musica “si fa davvero”: Londra.
THE COMMITMENTS
Arriviamo alla prima posizione, con il lungometraggio che più permette allo spettatore di entrare virtualmente nel giorno di San Patrizio in Irlanda.
E facciamo un piccolo salto nel passato fino al 1991, anno in cui è uscito The Commitments, con la regia di Alan Parker. Per gli appassionati di musica è un imperdibile must che non deve mancare nel bagaglio culturale. Anche considerando che il regista nel 1982 ha realizzato in precedenza quel capolavoro che è Pink Floyd The Wall.
La trama ruota intorno ad un gruppo di giovanissimi ragazzi, figli della working class, che fanno della musica soul la loro arma per combattere l’inquietudine del mondo circostante.
Più volte il film è rientrato nelle classifiche come miglior film irlandese di tutti i tempi, poiché in grado di mostrare un altro volto della Nazione. Assolutamente non positivo come potremmo immaginare, ma realistico, anche perché gli attori selezionati non erano professionisti.
Un dato di fatto da sottolineare è la voglia di musica che sprigiona da ogni angolo di ciascuna città irlandese. Artisti di strada, musicisti che riempiono quotidianamente i locali. Una foto che puoi sentire, soprattutto se hai provato in prima persona quelle sensazioni dal vivo in quel luogo.
Concludiamo questa mini playlist cinematografica di San Patrizio, che spero vi allieterà questi giorni, con una citazione storica del film:
Gli Irlandesi sono i più negri d’Europa, i Dublinesi sono i più negri di Irlanda e noi di periferia siamo i più negri di Dublino, quindi ripetete con me ad alta voce: “Sono un negro e me ne vanto!”
Assunta Urbano