Tom Meighan lascia i Kasabian, nell’era degli addii

Siamo ai primi di luglio e questa ripresa – falsa – post emergenza sanitaria è peggiore della quarantena che abbiamo vissuto gli scorsi mesi. Ennio Morricone ci ha abbandonato, così come anche Ezio Bosso, e tutto il resto non può che sgretolarsi allo stesso modo.

Lunedì 6 luglio, sulle pagine social dei Kasabian è comparso un post che ha preso il nostro cuore lanciandolo in un tritacarne. La notizia riguardava l’abbandono da parte di Tom Meighan alla band di cui è leader.

Le motivazioni, in un primo istante, non erano molto chiare. Ci è sembrato che il cantante avesse bisogno di tempo, di qualità per concentrarsi su se stesso e riprendersi. Ma riprendersi da cosa?

Questa notizia ci ha scombussolato non poco e ci ha distrutto emotivamente. Non dimentichiamoci che, però, potrebbe andare peggio.

 

POTREBBE ANDARE PEGGIO, POTREBBE… PIOVERE! 

 

Ieri, martedì 7 luglio, una nuova immagine con sfondo bianco è apparsa sui social dei Kasabian. Stando ai fatti, attestati al periodo di aprile, le questioni personali di cui si parlava il giorno precedente hanno a che vedere con qualcosa di cui i fan non si aspettavano. Tom Meighan ha preso una strada separata da quella dei suoi compagni, poiché il cantante si è dichiarato colpevole di violenza domestica verso l’ex fidanzata.

Commentare questo gesto lascia il tempo che trova. Non c’è nulla da poter o voler aggiungere. In ogni caso, il leader si è scusato del suo comportamento ed ha deciso di mettersi da parte nel progetto musicale che lo vedeva come protagonista.

L’ADDIO DI TOM MEIGHAN SEGNA LA FINE DI UN’ERA 

 

Sentivamo parlare per la prima volta dei Kasabian venti anni fa, per poi imprimerli nelle nostre memorie ad inizio Duemila con brani come L.S.F., tanto per fare un esempio. Venti anni, sei dischi in studio, un successo planetario.

Se vi è mai capitato di vedere la band live, di sicuro avete pensato, come me, che fossero una delle migliori scoperte dal vivo. Un gruppo di scalmanati in grado di scrivere dei testi indelebili, senza nessuna pecca, ed allo stesso tempo capaci di coinvolgere sempre più ascoltatori con la loro personalità unica.

Da West Ryder Pauper Lunatic Asylum a 48:13 neanche una nota fuori posto di un percorso brillante. E tutto questo grazie all’unione di teste calde, principalmente come quelle di Sergio Pizzorno e Tom Meighan.

Kasabian

Kasabian – ph. Tiziana Teperino

Oggi non è un bel giorno per il mondo della musica. Tanto meno per il panorama indie-rock che ha segnato in modo incisivo gli ultimi venti anni della nostra storia. Quell’indie-rock, oggi, forse si ferma qui. Non si tratta di una perdita definitiva (per fortuna), ma le cose non torneranno mai più come prima.

Nell’ultimo mese abbiamo stretto in un ultimo abbraccio Il Teatro degli Orrori, così come i Siberia. Eppure, il 2020 peggiora ogni giorno. Mai ci saremmo aspettati la stessa sorte per i Kasabian. Con i loro problemi, non avremmo immaginato una fine o almeno non adesso.

Una decisione che fa male, ma una situazione inevitabile. Purtroppo non poteva andare diversamente, ma questo non significa di certo che noi l’abbiamo presa bene. Tutt’altro.

Ho visto due concerti della band, nel 2015 al Sziget Festival e nel 2017 al Rock in Roma. Quei live sono stati in assoluto tra i migliori della mia vita, per la capacità degli inglesi di tenere il palco, comunicare emozioni e creare un tutt’uno con il pubblico.

Cosa resterà di questi ultimi venti anni?

Da quanto appare dai social, non si comprende bene cosa i componenti dei Kasabian intendano fare nei prossimi tempi. Senza la voce di Meighan, il futuro del gruppo di Leicester è incerto. E senza di lui, anche il nostro di futuro non ha molto senso.

 

 

Assunta Urbano

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