Microchip Temporale: il “Ritorno al Futuro” dei Subsonica

Il 22 Novembre è uscito – finalmente – Microchip Temporale, il nuovo singolare lavoro targato Subsonica. La band ha corso un grande rischio riarrangiando i pezzi storici di Microchip Emozionale. Quel disco, che il 26 agosto di quest’anno ha spento venti candeline, è parte del bagaglio culturale di svariate generazioni. Rimettere mano ad un capolavoro del genere è stata una vera sfida, che, però, la band torinese non ha avuto paura di affrontare.

D’altronde, il 2019 è stato un anno memorabile per i nostri, reduci da un tour eccezionale che ha toccato le città di tutta la Penisola, dando modo di proporre le quattordici tracce di Microchip Emozionale.

L’album del 1999 è stato ripreso nella sua interezza ed ogni canzone è stata reinterpretata e remixata. Ciascun brano può vantare la presenza di uno dei protagonisti della musica italiana, tra emergenti ed  altri più conosciuti.

I Subsonica lottano da vent’anni, tentando di bissare il successo del loro secondo album. La non riuscita dell’impresa è diventata quasi come un’ombra da cui è difficile liberarsi. La band, con ironia, è riuscita da azzerare le aspettative degli ascoltatori sulla faccenda.

L’ 8 marzo del 2011, all’interno di Eden emerge Benzina Ogoshi che intona letteralmente: “non siete riusciti a bissare Microchip Emozionale”. Una reazione geniale alla questione.

Non perdiamoci in ulteriori chiacchiere, perché potrei proseguire all’infinito. Concentriamoci su questo lavoro interessante che è Microchip Temporale.

MICROCHIP TEMPORALE | PART ONE

 

Come è facile immaginare, Microchip Temporale ripercorre l’album originario seguendo lo stesso ordine delle tracce.

Buncia ci guida verso questo viaggio nuovo e particolare. È la voce di Samuel che fa da traghettatrice, ancora una volta. Un dato assolutamente da non sottovalutare: le due versioni sono differenti ma in entrambi i casi la durata è di sei secondi.

“Tutto il mondo non può più bastare”.

Non poteva bastare venti anni fa, figuriamoci adesso. Sonde del 2019 vede la collaborazione con Willie Peyote. La canzone resta coerente al brano originale, con il rapper e cantautore che sussurra: “sanno tutto di te, qui c’è tutto di te”. Il significato di base del testo resta intatto, con un’ambientazione ai nostri giorni e delle rime interessanti che sostituiscono la strofa centrale. Un ottimo inizio.

Si prosegue l’ascolto con Colpo Di Pistola featuring Nitro. I Subsonica con Microchip Temporale ritornano sui loro passi e adesso è tempo di contarli bene. Oltre ad un leggero remix e alla presenza del rappato finale di Nitro, nel complesso la nuova versione di Colpo Di Pistola non è granché differente dall’originale.

Uno dei brani di cui più si è discusso è Aurora Sogna, il primo estratto di questo progetto, pubblicato il 1 novembre 2019. Dopo venti anni, l’Aurora che tutti abbiamo immaginato nelle nostre teste prende una voce e soprattutto un volto, quello di California del duo Coma_Cose. Non dimenticando poi la presenza essenziale del suono Mamakass.

A far storcere il naso agli ascoltatori non è stata la delicatezza con cui la voce femminile ha affrontato lo storico personaggio di Aurora. Sembra non sia piaciuto ad alcuni l’inserimento di Fausto Lama.

Personalmente ritengo che, invece, si tratta di uno dei rifacimenti meglio riusciti all’interno di Microchip Temporale. C’è un mix corretto tra i due mondi dei Subsonica e dei Coma_Cose, che si fondono in modo naturale e coerente. E poi, ammettiamolo, molti di noi avevano sognato da sempre una Aurora Sogna cantata con una voce del genere.

Lasciati è una delle ballad più romantiche in assoluto nel percorso dei Subsonica. Questa volta la voce di Samuel è accostata a quella di Elisa, che un po’ si distacca dalle scelte dell’intero album. L’atmosfera delicata viene mantenuta costante e questo incrocio risulta funzionale nel progetto.

Arriviamo a metà dell’opera con Tutti I Miei Sbagli in collaborazione con Motta. Non c’è molto da aggiungere, se non consigliare vivamente questo ascolto imperdibile. Il brano, che tra l’altro è il più celebre della carriera della band torinese, acquista nuove sfumature ed il livello di commozione si conferma elevato.

Sì, sono senza dubbio di parte. A mio avviso, questa canzone è la migliore di Microchip Temporale. Il sentore che si ha con le prime note è quello di trovarsi davanti ad un’opera del cantautore de La Fine Dei Vent’Anni. Ci si ritrova nei confronti di un equilibrio perfetto.

Concludiamo questo Lato A con la versione de Lo Stato Sociale di Liberi Tutti. Impossibile non ricordare che nel 1999 il pezzo vedeva la presenza di Daniele Silvestri. Qui c’è un discorso testuale da affrontare. La libertà di cui si parlava venti anni fa era citata nella strofa del cantautore romano:

“Da ciò che uccide te / e tutto ciò che ho intorno
Dall’uomo che non è / Padrone del suo giorno
Da tutti quelli che/ Inquinano il mio campo
Io mi libererò perché ora sono stanco”

 

Una libertà differente e più frivola, quella della nuova strofa di Microchip Temporale. Forse, l’intento è dipingere un periodo storico triste. Oppure descrivere una generazione più materiale, con valori meno saldi rispetto al passato. Citando la nuova strofa:

“Viaggiare sempre, sbagliare sempre
Dormire poco, ridere forte

Non appartenere a niente

Conta solo la libertà”

 

microchip temporale

MICROCHIP TEMPORALE | PART TWO

 

La seconda parte di Microchip Temporale è introdotta da Strade, reinterpretata da Coez. Non ci giriamo intorno, la traccia non incontra il mio gusto. In aggiunta, personalmente, la vedo l’unica fuori fuoco nel complesso. Appare come un totale rifacimento del pezzo nello stile di Coez, senza far riferimento al materiale di partenza ed al resto del progetto.

Discolabirinto del ’99 vedeva la presenza incisiva di Morgan e sintetizzava perfettamente l’elettronica di quel finale di decennio. Chi meglio di Cosmo poteva essere selezionato per la nuova versione? È palese che il suo contributo è il più caratteristico dell’opera. Il pezzo si arricchisce di una parte strumentale più lunga di un paio di minuti rispetto all’originale. Una fantastica reinterpretazione figlia dei nuovi tempi, dimostrazione del fatto che il mondo dell’elettronica ha ancora come salda capitale italiana la città di Torino. Allo stesso modo, ciò dimostra cosa significa dare carta bianca al caro Marco Jacopo Bianchi.

Insieme ad Aurora Sogna, Il Mio DJ con Achille Lauro (pubblicata l’8 novembre) ha preannunciato Microchip Temporale. Uno dei pezzi più rappresentativi e sottovalutati dei Subsonica, in cui la nuova icona romana ha saputo bene inserire la propria identificativa personalità.

Nel ritornello risulta iper funzionale la sostituzione di “passo la notte in questa città” con “passo la notte in Questura, ma’”. Un connubio che regala un piacevole ascolto.

Arriviamo a Il Cielo Su Torino, che vede la partecipazione di Ensi. Un altro torinese che si aggiunge a questo puzzle pieno zeppo di stelle. Così come accaduto per alcune tracce, la canzone si presenta riuscita e godibile ma non particolarmente penetrante.

A seguire c’è Albe Meccaniche, che vede la presenza dei Fast Animals And Slow Kids. Un’altra buona reinterpretazione, ma forse avrei preferito un’insistenza più graffiante da parte della band di Perugia.

Ci avviciniamo al termine di Microchip Temporale. Depre si trasforma totalmente grazie all’intervento di Myss Keta. La terza artista donna a dare una voce al disco regala un suono colmo di carica erotica ad uno dei pezzi preferiti dal pubblico della band torinese. Inaspettatamente, ci troviamo davanti ad un altro centro al bersaglio. Come non notare poi il lieve omaggio ai White Stripes con il riff diventato un classico di Seven Nation Army.

Perfezione chiude anche questo viaggio del 2019, così come lo faceva ugualmente venti anni fa. Stavolta il featuring è realizzato in concomitanza con Gemitaiz. In questo caso, purtroppo, non si ripercorre sinteticamente l’intero disco come accadeva in Microchip Emozionale. I quasi dieci minuti di brano vengono dimezzati.

subsonica

MICROCHIP TEMPORALE | IL “RITORNO AL FUTURO” DEI SUBSONICA 

I Subsonica continuano dopo più di una carriera ventennale a raccogliere nuove fette di seguaci, tra generazioni giovani e meno. Il pubblico si riconferma variegato, proprio perché i loro progetti sono una fortunata costanza nel panorama musicale italiano.

Microchip Temporale non si pone come una semplice ripresa del capolavoro che è Microchip Emozionale. Piuttosto, si potrebbe immaginare come sarebbe stato questo lavoro se fosse uscito oggi con gli artisti più seguiti della scena contemporanea. Per tal motivo si può efficacemente far riferimento ad un “ritorno al futuro”.

La scia dei Subsonica è presente in tutto il percorso. Se siete stati più volte ad un concerto della band, non perderete occasione di notare quanto i pezzi ricordino i live a cui avete assistito.

Nel complesso si tratta di un esperimento rischioso, che, però, ha dato frutti positivi. Naturalmente, ci sono dei pezzi più piacevoli ed altri meno. Quelli sicuramente più intriganti sono i brani per cui si è osato maggiormente, andando oltre le aspettative degli ascoltatori.

Max Casacci racconta di questa esperienza alla presentazione dell’album presso La Feltrinelli di Milano. La band è cosciente del fatto che l’esperimento non sarebbe stato di gradimento per tutta l’intera cerchia dei fan. Per tal motivo c’è stata la decisione di non stravolgere totalmente tutte le opere di partenza.

“Dal nostro narcisistico punto di vista, sarebbe stato più bello mettersi a riarrangiare le canzoni, senza il bisogno di doverle riscrivere. Così come è accaduto per Il Mio DJ. Però, esiste quella cosa che è il rispetto per il tuo pubblico. Vuol dire che tu non puoi pretendere da tutti quelli che ti seguono da venti anni a questa parte del tempo per fare dei refresh sui vari scenari musicali, per capire in tempo reale quali sono i tuoi motivi per rivisitare completamente una canzone. A differenza tua, che hai continuato a vivere di musica dopo tutto questo tempo. Abbiamo deciso per questo motivo di dividere un po’ le aree.”

Un’unione tra il passato (immortalato nella storia), il presente (diviso tra opere d’arte e cloni) ed il futuro (ancora troppo incerto per poterne dare una definizione precisa).

Il disco uscito il 22 novembre non potrà forse rispondere in modo esaustivo alle domande sul futuro. Tuttavia, appare come un ponte tra il passato ed il presente, guidandoci almeno alle porte di questo buio noto come 2020.

I personaggi che hanno contribuito alla realizzazione di Microchip Temporale sono emersi da ambienti tra loro distanti. Accostarli in un lavoro del genere, probabilmente, mette, una volta per tutte, un punto sulla questione. Si chiude il magico decennio dell’indie, dando spazio alla nuova musica italiana, pop e meno. Accostare in uno stesso album artisti come Elisa, Coma_Cose e Gemitaiz, sta a simboleggiare che non esiste più una grande differenza tra questi mondi. E tutto ciò che ancora non ci aspettiamo deve ancora accadere. Magari nel 2020. Chissà.

Assunta Urbano

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