Il Primo Maggio sul calendario nazionale è segnato in rosso: è il giorno in cui celebriamo i lavoratori e le loro conquiste nel campo dei diritti. Il diritto ad avere un lavoro dignitoso, garantito, sicuro. Si ricordano insomma le rivendicazioni, le lotte politiche ed il coraggio di chi si è battuto per l’ottenimento di tutele che forse, troppo spesso, consideriamo scontate.
Dal 1990, in Italia, i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, insieme al comune di Roma, organizzano un mega concerto di piazza con l’intenzione (almeno in principio) di tenere acceso il dibattito intorno ad un tema fondamentale e caldo come quello del lavoro. Anche in altre città della penisola si sono organizzate manifestazioni analoghe per celebrare al meglio questa ricorrenza. Alcune caratterizzate da tipicità e problematiche lavorative importanti (penso a Taranto, ad esempio).
Il Concertone conserva ancora un fascino antico, anche se negli anni la sua connotazione politica è venuta via via sbiadendo. Inizialmente a causa della caduta degli ideali e successivamente per la confusione totale in cui siamo precipitati con l’inizio del nuovo millennio.
La nascita del Primo Maggio come evento di piazza – paradossalmente – ha (quasi) coinciso con l’avvio del lento e progressivo smantellamento di molte di quelle conquiste legislative. Alla fine del secolo scorso, infatti, i concerti romani hanno funto in buona sostanza da collettore sociale per quella parte politica che nelle decisioni strategiche del paese risultava in netta minoranza.
Svuotata del suo significato più alto, negli anni la festa si è adattata ai tempi mantenendo la formula della maratona musicale ma mutando la sostanza, reinventandosi alternativa al festival nazional popolare, prima, e quid pluris ai grandi eventi, poi. Spostando le mire altrove è cambiata anche l’audience di riferimento.
Il Primo Maggio romano oggi si rivolge ad un pubblico giovanissimo, propendo artisti della cd Musica attuale.
Primo Maggio 2020: un concerto senza piazza
A causa dell’emergenza sanitaria in atto, come ben sapete, il Concertone a cui siamo un po’ tutti affezionati si svolgerà, ma senza possibilità di essere presenti in piazza. Un’edizione straordinaria, in diretta tv dagli studi Rai, organizzata con collegamenti e contributi speciali. Non sarà la stessa cosa e forse potrebbe non esserlo più. L’incertezza di queste settimane sta mettendo a dura prova anche gli ottimisti più convinti che andrà tutto bene e ce la faremo.
La trentesima edizione dunque non sarà la grande festa immaginatasi fino a pochi mesi fa. Tuttavia, sarà un concerto di fondamentale importanza, considerando la possibilità di portare alla ribalta la voce di migliaia di lavoratori completamente dimenticati dai provvedimenti del Governo. Un settore messo in ginocchio dallo stop forzato delle attività live, del quale se ne parla pochissimo e male. Nei giorni scorsi abbiamo assistito a discussioni davvero mortificanti al riguardo, con proposte al limite del ridicolo. Beh, alcune sono decisamente originali e simpatiche (penso a quella dei concerti al Drive In) ma determinano anche la dimensione reale del problema, evidenziando come manchi in molti addetti ai lavori il polso della situazione.
In un momento drammatico come quello odierno, ed in assenza di una prospettiva concreta per ripartire, il Primo Maggio ha l’onere di farsi portavoce delle istanze di un’intera categoria di lavoratori: quelli dello spettacolo e l’intrattenimento. Non sarà semplice ma si ha l’obbligo morale di provarci fino in fondo.
La diretta su Rai Tre
Il Primo Maggio andrà in onda su Rai3 e su Radio2 a partire dalle ore 20.00 e sarà condotto, per il terzo anno consecutivo, da Ambra Angiolini. Ospiti della trentesima edizione saranno Sting, Patti Smith, Gianna Nannini, Vasco Rossi, Zucchero, Bugo, Cristiano Godano, Dardust, Francesca Michielin, Noemi, Paola Turci insieme a tanti altri.
Personalmente, ho la sensazione che la diretta Rai non sarà come quelle incastonate nelle memorie di un ragazzino che, per ragioni anagrafiche, non poteva muoversi fino a Roma. Tuttavia, proverò a seguirla con lo spirito di sempre, sostenendo l’impegno di artisti e organizzatori col medesimo entusiasmo che negli ultimi anni mi ha spinto a documentarlo – insieme a Tiziana Teperino, autrice delle foto che seguono (alcune delle quali inedite) – per questa rivista.
Buon Primo Maggio a tutti.
Salvatore D’Ambrosio