Sanremo 2020: la serata della cover e dei duetti ribalta la classifica

La terza serata del Festival di Sanremo 2020 ha visto impegnati i 24 big in gara confrontarsi con le cover di brani indimenticabili presentati durante le precedenti edizioni.  70 anni di storia della kermesse ripercorsi attraverso la rilettura di canzoni bellissime, con le interpretazioni sottoposte al giudizio dell’orchestra diretta dal Maestro Leonardo de Amicis. Una maratona di oltre 5 ore e mezza conclusasi a notte inoltrata.

Dal balconcino del Tg1 Vincenzo Mollica e Mika salutano la folla, con il giornalista che dichiara simpaticamente di sentirsi una briciola al cospetto dell’artista. Segue il consueto ed inutile momento con Gigi, Ross e la Stokholma a combattere con il freddo fuori al Teatro Ariston.

Georgina Rodriguez e Alketa Vejsiu sono le donne che affiancano Amadeus, costretto a fare gli straordinari per l’assenza di Fiorello (dovuta pare ad una lite con Tiziano Ferro). Tra il pubblico in sala c’è Cristiano Ronaldo, tirato in ballo nei siparietti tra il conduttore e la fidanzata del calciatore. Super ospiti, insieme a Mika, Lewis Capaldi e Roberto Benigni.

Sanremo 2020 Cover

 

Sanremo 2020 – Cover e duetti

La serata sembra partire subito a razzo, quasi a voler ridimensionare la lentezza delle precedenti. In realtà, dovendosi esibire tutti gli artisti in gara,  si ha l’impressione che lo spettacolo proceda più spedito. Infatti si tratta soltanto  di un’impressione. 

Michele Zarrillo e Fausto Leali – Deborah

“La invocava disperatamente”, al punto da attribuire quel nome ad una figlia. Correva l’anno 1968 quando un ragazzo che sapeva cantare bene si presentò per la prima volta sul palco del festival di Sanremo. Zarrillo – sorridente – sceglie bene il pezzo e la compagnia. Con Leali al suo fianco gioca in casa  ma il risultato finale non è esaltante.

Junior Cally e Viito – Vado al massimo

Vado al massimo, vado al Messico, a gonfie vele, cantava un signore nel 1982. Di Vasco Rossi in Italia ne abbiamo pochi, forse uno. Junior Cally prova a rappare qualche barra accompagnato dai romani Viito. L’interpretazione non è delle migliori e le rime proposte svaniscono in un batter di ciglia. 

A questo punto tocca al direttore artistico fare il suo. Un Amadeus in tiro fa il simpatico con Georgina Rodriguez, sotto la giacca indossa la maglia della Juve cucita su quella dell’Inter. Una trovata geniale, tanto da lasciare di stucco anche Ronaldo –  quello bianconero – seduto in prima fila. 

Marco Masini ed Arisa – Vacanze Romane

Una canzone d’altri tempi. Marco Masani ed Arisa si cimentano in una bella sfida. L’artista toscano la rielabora a modo suo ma la versione dei Mattia Bazar è inarrivabile. Una scelta azzardata e un’occasione sprecata.

Sanremo 2020

Una, Nessuna e Centomila

UNA: perché ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per tutte le donneNESSUNA: perché nessuna donna deve più essere una vittimaCENTOMILA: il numero delle voci che si uniranno per il più grande evento musicale di sempre contro la violenza sulle donne.

Dopo lo stacchetto pubblicitario, con un microfono rosso in mano, salgono sul palco Fiorella Mannoia, Emma Marone, Elisa, Laura Pausini, Gianna Nannini, Giorgia e Alessandra Amoroso. 7 straordinarie artiste unite contro la violenza di genere per lanciare un messaggio di solidarietà, da donne schierate. Basta vittime. Annunciano il concerto che si terrà Sabato 19 settembre alla RCF Arena Reggio Emilia (Campovolo). Un grande evento musicale a scopo benefico. I proventi raccolti infatti saranno devoluti ai centri antiviolenza (comunicati poi quali). 

Le artiste porteranno con sé ognuna un collega uomo, perché la lotta va combattuta insieme. Un appuntamento imperdibile. Un impegno concreto da parte di donne privilegiate in favore di altre un po’ meno fortunate.

Riki con Ana Mena – L’edera

I due artisti (?) sembrano i protagonisti di una soap opera sudamericana. Lui incontra lei, poi la invita a bere qualcosa sulla spiaggia e parte la canzone. Per un attimo ho avuto il dubbio di non essere sintonizzato su Sanremo.

Raphael Gualazzi con Simona Molinari – E se domani

Canzone del 1964 divenuta un successo planetario grazie a Mina. Una scelta difficile quella di Gualazzi. L’interpretazione è buona e la voce della Molinari a supporto aiuta, ma i livelli della tigre di Cremona sono (ahiloro) ineguagliabili.

Anastasio con P.F.M. – Spalle al muro

Anastasio è bravo, lo abbiamo detto, e la P.F.M è sicuramente un valore aggiunto. Ha buone chance di piazzarsi bene. Il punto a sfavore è che la sua proposta risulta essere un disco continuo. L’artista campano difficilmente cambia registro e la rabbia, come motore di processi creativi, non è uno strumento semplice da maneggiare. Andrebbe canalizzata meglio perché a lungo andare può risultare pesante da digerire, al punto da far vomitare sul serio le rime masticate. La scelta del brano è stata meritevole e l’esibizione, nel complesso, non è dispiaciuta.

Altro siparietto tra Amadeus e Georgina, e questa volta interviene Ronaldo che omaggia il conduttore con la camiseta dell’odiata Juve.

Levante con Francesca Michielin e Maria Antonietta – Si può dare di più

Si può dare di più, è facile da capire. Levante, la Michielin e Maria Antonietta sul palco di Sanremo appaiono come tre scolarette che si spronano a vicenda in vista dell’interrogazione. Un viaggio nel passato che riporta alla mente i tempi delle scuole medie. Carina la scelta ma alla sufficienza si arriva a fatica.

Alberto Urso con Ornella Vanoni – La voce del silenzio

In molti l’hanno ripresa negli anni. La canzone è bellissima ma l’interpretazione di Urso manca assolutamente di  appeal e personalità, e con accanto una Vanoni non in forma smagliante il giovane tenore appassisce del tutto. Rimandato a data da destinarsi.

È il momento della presentatrice albanese Alketa Vejsiu che si mette subito in mostra per l’ottima parlantina. Il ritmo con cui incalza Amadeus e noi poveri telespettatori ricorda il Chicco Mentana dei tempi d’oro. Una vera furia della natura. 

Elodie con Aeham Ahmad – Adesso tu

Sì, c’erano anche loro ieri sera, qualcuno che può testimoniare lo si trova sempre. Scherzi a parte, un’esibizione scialba che penalizza Elodie. Molto meglio il brano in gara.

 Rancore con Dardust e La Rappresentante di Lista – Luce

Primo brano di Elisa in italiano. Era il 2001. Rancore ft Dardust e La rappresentante di lista ci mettono del loro e  la performance nel complesso risulta gradevole. Le rime del rapper romano sono ben accompagnate dalla voce di Veronica che sembra a suo agio su un pezzo tutto sommato difficile.  

Sanremo Benigni

Lewis Capaldi e Roberto Benigni.

Lewis Capaldi si esibisce con due brani che fanno da apripista allo show di Roberto Benigni. L’orologio segna le 22:55 e mancano all’appello più della metà degli artisti in gara. Ingresso trionfale con banda al seguito per l’ultimo Geppetto di Garrone. Un paio di battute a sfondo politico – originalissima quella sui citofoni –  prima di dare spazio alla canzone delle canzoni, la prima dell’umanità scritta 2400 anni fa. Il cantico dei cantici. Mezz’ora solo per lui, il tempo necessario per chiudere un po’ gli occhi e preparare un caffè per il prosieguo. Va via tra gli applausi. Indispensabile.

Pinguini Tattici Nucleari – Settanta volte

Con un medley di 8 canzoni i Pinguini Tattatici Nucleari si presentano da soli sul palco. La palma della scelta più simpatica la prendono loro. Belli, solari, allegri, pieni di energie, tengono la scena da dio per essere degli esordienti e rimediano una infinità di applausi. I parallelismi con Lo Stato Sociale sono chiacchiere da bar,  i PTN spaccano! Tra i migliori sicuramente.

Piccolo Spazio Pubblicità con le due interpreti della serie TV L’amica geniale, dal 10 febbraio in onda su Rai uno con la seconda stagione.

Enrico Nigiotti con Simone Cristicchi – Ti regalerò una rosa

Enrico Nigiotti utilizza lo stesso stratagemma di Zarrillo, presentandosi sul palco con  il padre della canzone. La differenza col secondo è che la sua interpretazione è debole, ed è forse il caso che decida di uscire definitivamente dalla dimensione talent show.

Georgina, per  la prima volta in 25 anni, si cimenta in un algido tango sulle note di Roxanne. Poi fila dritto a baciare CR7  ed annuncia l’esibizione di Mika

Giordana Angi con SOLIS String Quartet – La nevicata del ’56

Altro momento topico della serata è l’esibizione di Giordana Angi, accompagnata dal Solis String quartet. La giovane artista manca decisamente di personalità, tanto che la sua interpretazione de La nevicata del ’56 risulta svuotata di ogni significato.

 

Arriva il Momento di Tiziano Ferro

La legge 110/2017, entrata in vigore il 18 luglio 2017, ha introdotto nel nostro ordinamento giuridico il reato di Tortura. A Sanremo deve essere passata in secondo piano la notizia, altrimenti non si capisce perché Tiziano Ferro debba esibirsi 5 serate su 5. Si chiacchiera che abbia litigato con Fiorello. Nelle stories instagram si scusa mostrando il biglietto lasciato in camerino. Il motivo sarebbe stata una battuta dello showman siciliano fatta con Amadeus, nemmeno tanto pesante. Fatelo cantare nel dopo Festival, almeno lì con le stecche che ci regala si può organizzare un bel torneo di biliardo.

Le Vibrazioni con Canova – Un’emozione da poco

Zii e nipoti finalmente insieme sul palco. Buona l’interpretazione ma, vista l’ora e il Tiziano di cui sopra,  probabilmente sarebbe piaciuto chiunque.

Diodato con Nina Zilli – 24000 baci

Con una Nina Zilli che sembra uscita da un manga giapponese ed una discreta coreografia, l’esibizione di Diodato diverte ma non entusiasma. Anche lui ha buone chance con il pezzo in gara.

Tosca con Silvia Perez Cruz – Piazza Grande

La canzone è un classico, capolavoro della musica italiana, e Tosca, a modo suo, la reinterpreta in maniera egregia. Tra le migliori della serata, se non la migliore. Interessante anche il duetto con la Cruz, spendibile anche in altre circostanze. Bella, bella davvero.

Rita Pavone con Amedeo Minghi – 1950

Rita ed Amedeo, 1950 anni in due. Ma l’interpretazione strappa applausi convinti da parte del pubblico. La Pavone è la vera outsider di questo festival.

Sanremo Cover 2020

Achille Lauro con Annalisa – Gli uomini non cambiano

Lauro, vestito da Bowie, riesce nell’impresa incredibile di rendere autentica (e sincera) l’interpretazione di una canzone difficilissima. Annalisa si prende il suo momento di gloria ma Achille avrebbe potuto farla da solo. 

Bugo e Morgan – Canzone per te

Grande interpretazione di Morgan e Bugo. Morgan dirige l’orchestra, alla fine si giudicherà da solo. 

Irene Grandi con Bobo Rondelli – La musica è finita

La musica è finita, o quasi. L’interpretazione è buona ma la Grandi, accompagnata da un ottimo Bobo Rondelli, risulta penalizzata dall’orario.

Piero Pelù – Cuore matto

Il toro loco ha un cuore matto, matto da legare. Con lo zio sono di parte, anche alle 5 del mattino. È il miglior frontman italiano degli ultimi 30 anni. All’una e trenta del nuovo giorno, la sua verve rock ci tiene su per il finale. Grandissimo mattatore di questa  70ª edizione. Fossi stato in sala sarei corso ad abbracciarlo in stile Carlo Mazzone.

Paolo Jannacci con Francesco Mandelli e Daniele Moretto – Se me lo dicevi prima

La prossima volta ti chiamo. Paolo non regge il confronto col padre. Capisco l’affetto ma la versione di Enzo era da brividi. Peccato, un’occasione sprecata.

Elettra Lamborghini con MYSS KETA – Non succederà più

Elettra è la Ambra Angiolini che ognuno di noi custodisce nel cuore. L’avvenente fanciulla insieme a MYSS KETA forma una coppia pazzeska. Con la musica non c’entrano nemmeno per sbaglio ma sono due grandissime intrattenitrici. L’interpretazione è nì, la performance è top.

Francesco Gabbani – L’italiano

La scimmia si veste da Luca Parmitano, balla e dichiara di essere un italiano vero, uno di quelli a cui la musica interessa relativamente. Bravo Francesco. Standing ovation.

Il monologo di Alketa Vejsiu

Alketa ha una storia interessantissima ma alle due di notte, dopo 5 ore di spettacolo, è un pugno in pieno viso.

Sanremo non è un festival per chi la mattina lavora, studia o semplicemente la sera è stanco e vorrebbe risposare. No, Sanremo è un festival per chi si può permettere di sacrificare ore importanti per dedicarle ad uno show che poteva tranquillamente durare due ore in meno. Nemmeno a Capodanno ci massacrano così. Ma è così che ci hanno fregato, senza nessun rispetto.

Sanremo 2020 – Classifica Terza serata

La Classifica dopo il voto dell’orchestra andrà a sommarsi a quella delle serate precedenti delineandone una parziale prima delle finale.

1. Tosca

2. Piero Pelù

3. Pinguini Tattici Nucleari

4. Anastasio

5. Diodato

6. Le Vibrazioni

7. Paolo Jannacci

8. Francesco Gabbani

9. Rancore

10. Marco Masini

11. Raphael Gualazzi

12. Enrico Nigiotti

13. Rita Pavone

14. Irene Grandi

15. Michele Zarrillo

16. Achille Lauro

17. Levante

18. Giordana Angi

19. Elodie

20. Alberto Urso

21. Junior Cally

22. Riki

23. Elettra Lamborghini

24. Bugo e Morgan

 

Salvatore D’Ambrosio

Napoletano, curioso, estroverso, ama il sud e la sua gente, la buona cucina, la letteratura, il cinema, la musica, il calcio ed il mare. Adora viaggiare

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